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Tag: Venica racconta

Venica&Venica inaugura la “Stanza Spirito di Vino”

L’ironia della satira incontra il racconto autentico del vino grazie al progetto del Movimento Turismo del Vino Friuli-Venezia-Giulia.

Dolegna del Collio, 12 Aprile 2025

Il vino è condivisione, dialogo, tempo speso insieme e venerdì 11 aprile a Cerò n.8, nel cuore del Collio, il calore dell’ospitalità ha incontrato l’ironia della satira, in un pomeriggio speciale che ha visto Venica&Venica inaugurare ufficialmente la sua “Stanza Spirito di Vino”.

Un momento intimo ma denso di significati, che ha visto la partecipazione del pubblico, di operatori del settore e dei referenti del Movimento Turismo del Vino FVG, promotore del progetto “Spirito di Vino – Enoturismo sostenibile: il vino, la satira, la terra”.

Dopo il saluto iniziale di Ornella Venica, è stato presentato il progetto, che mira a valorizzare la cultura del vino e il turismo sostenibile attraverso la forza comunicativa dell’arte satirica. A seguire, la visita guidata della cantina ha condotto gli ospiti fino alla “Stanza Spirito di Vino”, una piccola galleria permanente tra le botti che ospita le vignette del concorso internazionale Spirito di Vino.

Un simbolico taglio del nastro ha segnato l’inizio di un percorso che non è solo fisico ma culturale, emozionale, ironico. E proprio per sottolineare l’origine e l’evoluzione di questa iniziativa, Venica&Venica ha scelto di esporre le opere dell’edizione 2001: una delle prime annate risalenti al periodo in cui Ornella Venica era presidente nazionale del MTV.  Il concorso nel tempo ha poi assunto una valenza internazionale capace di parlare del vino con leggerezza e intelligenza.

Abbiamo scelto di aderire a questo progetto – ha dichiarato Ornella Venica – perché da sempre crediamo che raccontare il vino significhi raccontare anzitutto le persone, i paesaggi, la cultura e le emozioni. E cosa c’è di più umano della capacità di sorridere, di osservare con ironia e profondità il nostro tempo? La satira è un linguaggio che unisce e il vino ha bisogno di linguaggi nuovi per arrivare al cuore delle persone.”

La giornata si è conclusa con un brindisi conviviale accompagnato da assaggi gastronomici del territorio, nella cornice accogliente della cantina.

La “Stanza Spirito di Vino” rimarrà visitabile anche nei prossimi mesi per chi desidera immergersi in un racconto fatto di immagini, tratti e calici che racchiudono l’essenza del Collio.

Un invito a fermarsi, osservare e lasciarsi sorprendere.

L’Estemporaneità come Opportunità: il futuro sostenibile secondo Venica&Venica

A Milano un talk per riflettere su come trasformare l’imprevisto in occasione. Presentati il Sauvignon Extempore e il Bilancio di Sostenibilità 2024.

Venica & Venica ha scelto la cornice del ristorante L’Alchimia di Milano per il talk del 17 ottobre riservato alla stampa dal titolo "Extempore: l’Estemporaneità come Opportunità", una giornata speciale che ha permesso di condividere non solo un vino (il Sauvignon Extempore) e un documento (il Bilancio di Sostenibilità 2024), ma anche e soprattutto una visione. 

Nel corso dell’evento l’attenzione è stata infatti focalizzata su un concetto tanto affascinante quanto attuale, l'estemporaneità, reinterpretando un termine spesso associato all’arte dell’improvvisazione sia in chiave vitivinicola che imprenditoriale.

L’ispirazione nasce da uno dei vini simbolo di Venica&Venica, il Sauvignon. L’Extempore è infatti un Sauvignon nato quasi per caso, dalla sfida, partita nel 2004 e poi ripetuta per una maggiore consapevolezza della strada giusta da perseguire, di invecchiamento in barrique; una testimonianza di come eventi non pianificati possano generare risultati straordinari. 

Il valore dell’imprevisto.

Saper accogliere l’imprevisto e trasformarlo in possibilità è una filosofia che accompagna da sempre la famiglia Venica, sin da quando nonno Daniele insegnava a Gianni Venica che non possiamo controllare tutto, ma possiamo imparare ad ascoltare - in primo luogo Madre Natura - e a rispondere con sensibilità e consapevolezza. 

Da allora ogni vino che Venica&Venica produce diventa il racconto unico di un’annata, delle sue sfide e delle sue opportunità, l’essenza di un momento irripetibile, facendosi portavoce, attraverso i suoi aromi e sapori, del clima, della terra e delle cure che i vignaioli hanno saputo dargli.

Il legame indissolubile tra l'azienda e il territorio del Collio è ciò che Gianni ha messo subito sul tavolo del dibattito, assieme a Serena Venica, quarta generazione legata alle radici e all’identità ma capace di reinterpretare l’azienda apportando elementi innovativi fondamentali. “In azienda – ha detto Serena - mi occupo del controllo gestione, ma, in ambito di change management, anche di individuare strategie e metodi che portino a un cambiamento efficace ed efficiente. Gianni ha sempre lo sguardo rivolto al futuro. Ed il suo futuro è estremante dinamico e in continua evoluzione, mantenendosi però saldo alle sue radici. Potrei definirlo un innovatore che rimane fortemente legato alla tradizione e ovviamente a territorio”.

Extempore – ha aggiunto Gianni - è un vino al contempo espressione di una lunga tradizione e di un percorso verso il futuro. È una nuova interpretazione del Sauvignon, vino riconosciuto leader della nostra produzione; incarna la nostra volontà di valorizzare in tutti i nostri vini il territorio perché, ancora una volta, è un vino che ci riporta nel nostro luogo di origine”.

Come suggerisce il suo nome, Extempore ci ricorda che nel tempo si nasconde sempre una sfida. E quella sfida è spesso trovare il tempo per fermarsi e riflettere e, grazie a questo, crescere e innovare. “Extempore stesso – ha sottolineato Ornella Venica - è una nuova sfida, intrapresa nel nostro costante viaggio alla ricerca di nuove opportunità per migliorare, proteggere e valorizzar ciò che più amiamo. È un Sauvignon che rappresenta non solo una nuova interpretazione del nostro territorio, ma anche il simbolo di come affrontiamo gli imprevisti: con creatività, innovazione e un profondo rispetto per le nostre radici. Inoltre, è un vino, nato da una vinificazione non pianificata, che ha bisogno di tempo per esprimersi: energico e dinamico, si apre nel bicchiere”.

Affrontare l’imprevedibile: le esperienze di Fabiano Benedetti e Marco Tonni.

Il tempo, il valore dell’imprevisto, la capacità di trasformarlo in opportunità di crescita sono stati il fil rouge del dibattito moderato da Adua Villa, nota giornalista ed esperta di vino, che ha guidato una tavola rotonda con protagonisti provenienti da diversi mondi ma uniti dalla capacità di affrontare l’imprevedibile con spirito creativo.

Fabiano Benedetti, CEO di beanTech, ha offerto una testimonianza personale raccontando le radici della sua avventura imprenditoriale. "L’azienda è nata da una scommessa - ha spiegato -. Io e Massimiliano Alziutti, un vecchio compagno di banco, ci siamo reincontrati per caso, anni dopo aver intrapreso percorsi lavorativi diversi. Non potevamo prevedere che quell’incontro sarebbe stato l’inizio di qualcosa di importante, ma è proprio in questo che l’estemporaneità ha giocato un ruolo chiave nella mia vita".

Benedetti ha proseguito sottolineando come spesso siano proprio le sfide inaspettate a dar vita alle opportunità più grandi: "Non tutto nella vita si può pianificare. A volte, sono gli eventi improvvisi e non programmati che ci spingono a intraprendere nuove strade, a reinventarci. È grazie a quelle prime sfide, a quei momenti in cui abbiamo deciso di rischiare e di seguirci a vicenda in questa avventura, che oggi beanTech è diventata un’azienda leader nel settore tecnologico”.

L'imprenditore ha infine voluto ricordare quanto sia stata determinante la capacità di adattarsi al cambiamento: "L’estemporaneità non è solo una questione di eventi fortuiti, ma di saperli cogliere, di trasformarli, appunto, in opportunità. È questo che ci ha permesso di crescere e di innovare, in un settore in continua evoluzione come quello della tecnologia”.

Marco Tonni, agronomo di grande esperienza e consulente specializzato in sostenibilità, ha offerto invece uno sguardo profondo e illuminante sul mondo vitivinicolo, mettendo in evidenza la stretta connessione tra la natura e l’imprevedibilità che la caratterizza, e sulle sfide climatiche e ambientali, temi che affronta con il suo gruppo di lavoro, Sata. " La natura - ha spiegato - si esprime spesso attraverso eventi repentini, estemporanei. Il nostro compito è interpretarli, non per dare risposte improvvisate, ma per adattarci in modo che l'impatto sull'ambiente sia il minore possibile”.

Tonni ha poi sottolineato l’importanza di una consapevolezza profonda: "Dobbiamo essere consapevoli e lo diventiamo analizzando, studiando la terra. Solo così possiamo capire come comportarci per ridurre l’impatto sul suolo e sull'ambiente. La vite, a differenza di noi, non può spostarsi. Il suo destino è legato al terreno in cui affonda le radici e il nostro compito è rendere quel terreno ospitale. Per farlo, dobbiamo andare in profondità, ragionare come le radici stesse".

In quest’ottica, Marco Tonni ha illustrato il metodo Biopass: "Abbiamo studiato questo metodo per valutare la qualità biologica del suolo e capire se il terreno è davvero ospitale per la vite. I migliori vini nascono dai migliori terreni, e la biodiversità, sia sottoterra che in superficie, gioca un ruolo chiave nella qualità del vino. Senza biodiversità, il terroir, l’essenza stessa di un vino, non può esistere".

È esattamente l’approccio pratico che Venica & Venica adotta per affrontare queste sfide: "Il lavoro che facciamo – hanno spiegato i Venica - si basa proprio su questo principio: con l’aiuto di Tonni e del suo gruppo osserviamo attentamente il terreno, lo studiamo a fondo, analizziamo la sua composizione e la biodiversità che lo popola. Solo attraverso una comprensione profonda di questi elementi possiamo trovare soluzioni sostenibili che non solo rispettano l'ambiente, ma che permettono alla vite di esprimersi al meglio, dando vita a vini autentici, che siano specchio fedele del nostro territorio”.

Si tratta ancora una volta della consapevolezza dell’importanza di fermarsi e misurare. “Nel corso degli anni – ha continuato infatti Ornella Venica - ci siamo posti tante domande ed è grazie a questo che abbiamo iniziato più di dieci anni fa a intraprendere la strada della misura e da allora, giorno dopo giorno, la consapevolezza della tutela è cresciuta e cresce con noi”.

La misura la sostenibilità.

Di misura parlando, altro momento importante dell’evento è stata la presentazione del Bilancio di Sostenibilità 2024 di Venica & Venica

Ornella Venica ha illustrato l’impegno dell’azienda a favore della tutela ambientale e della comunità locale: "Sostenibilità per noi non è solo una parola, ma un’azione quotidiana. Da più di dieci anni misuriamo ogni nostro passo, con l’obiettivo di ridurre il nostro impatto sull’ambiente e restituire alla terra ciò che ci ha dato."

Il Bilancio di Sostenibilità non è solo un documento, ma un racconto di responsabilità e consapevolezza, frutto di un percorso fatto di domande, riflessioni e scelte coraggiose. "Abbiamo imparato a fermarci e a misurare – ha concluso Ornella – perché solo così possiamo davvero crescere, garantendo un futuro migliore non solo alla nostra azienda, ma anche ai nostri figli e alla comunità".

Il Bilancio, con il suo titolo “Storie di vita e di vite”, nasce volutamente come un ulteriore racconto del vivere quotidiano in azienda ed è portavoce della ferma convinzione che la consapevolezza sia figlia del sapersi fermare un attimo, misurare i risultati ottenuti e progettare così i passi futuri.

Il Vino come espressione del Tempo.

E a proposito di fermarsi, ecco ancora una volta la centralità del tempo, che ci sfida, ma al tempo stesso ci offre lo spazio per crescere. Un tempo che noi misuriamo, pur nella consapevolezza, come ha sottolineato il giornalista Carlo Cambi richiamando Sant’Agostino, che il tempo in sé non esiste.

Passato, presente e futuro – ha detto Cambi – non esistono in sé, ma sempre e solo nell’animo umano, come presente. Nella memoria è il presente del passato, nell’attenzione il presente del presente, nell’attesa il presente del futuro”.

E se in questo vivere frenetico siamo sempre a corto di tempo, il vino nella condivisione ci regala tempo.

Lo ha ricordato bene la degustazione di Extempore, un vino che racconta la misura del tempo di un vignaiolo e parla di territorio, di sfide, di lungimiranza: quella dell’attesa, per capire se un gesto o un accadimento estemporaneo possano diventare un’occasione per scoprire nuove strade, tanto nel vino quando nelle nostre vite personali e professionali.

La stessa lungimiranza – ha sottolineato Carlo Cambi – che i Venica hanno avuto anche nel far diventare i figli un’opportunità. A Serena è stato chiesto di interpretare l’azienda ed ora lei rappresenta l’evoluzione, colei che mette in atto, dal punto di vista strutturale, i cambiamenti che Gianni ed Ornella vogliono raggiungere.

I francesi oggi stanno iniziando a sostituire il termine sostenibilità con “durabilità” e credo che durabilità sia la vera essenza dell’azienda Venica&Venica”.

La giornata si è conclusa con un momento di networking informale che ha visto la partecipazione di rappresentanti del mondo della ristorazione; un’occasione preziosa per continuare il dialogo scambiando idee e riflessioni. 

Gli ospiti hanno potuto assaggiare i piatti preparati dal ristorante L’Alchimia accompagnati dai Sauvignon Extempore 2016 e 2018, condividendo non solo esperienze personali, ma anche visioni per il futuro, in un’atmosfera di collaborazione e apertura.

 

 

“Ronco delle Cime” in viaggio sulla Amerigo Vespucci

Il Friulano DOC Collio di Venica & Venica tra gli ambasciatori del Made in Italy nel mondo.

L’imponente Amerigo Vespucci, la nave scuola per i giovani cadetti della Marina Militare, è salpata il 1 luglio dal porto di Genova per un giro del mondo che durerà circa venti mesi. A bordo 217 membri di equipaggio e 126 allievi e, assieme a loro, l’industria, l’innovazione, la storia e la cultura - anche gastronomica - d’Italia di cui la nave si è sempre fatta testimone e portavoce.

La nota “Signora del Mare”, infatti, è un simbolo della tradizione e dell’eccellenza italiana nel mondo e ancora una volta, nel corso di questa crociera di addestramento, tiene levata al cielo la bandiera di ambasciatore del Made in Italy: in particolari occasioni verranno allestiti alcuni “villaggi” per presentare i prodotti enogastronomici del nostro Paese. Tra quelli che hanno preso la via del mare in rappresentanza delle eccellenze del Friuli Venezia Giulia c’è anche il Friulano DOC Collio “Ronco delle Cime” di Venica & Venica.

Le bottiglie di Ronco delle Cime vestite dagli amanuensi.

Il diario di bordo e le etichette dei vini del FVG che verranno serviti agli ospiti sono stati realizzati dalla Fondazione Scriptorioum Foroiuliense. Anche il nostro Ronco delle Cime, quindi, ha spiegato le vele assieme alla nave meravigliosamente vestito di una preziosa etichetta creata dagli amanuensi dell’antico Scriptorium sito nel Castello di Ragogna, che, con gli antichi metodi di lavoro tramandati nei secoli, danno vita a veri e propri capolavori: autentici ed emozionanti pezzi unici.

Il saper fare e l’eccellenza italiana: orgoglio e identità.

A bordo della Amerigo Vespucci l’apprendimento va ben oltre le lezioni accademiche e di navigazione. È una scuola di vita, dove integrità, coraggio, responsabilità, rispetto per la natura e comprensione della bellezza della diversità culturale diventano valori fondamentali. È dunque un profondo orgoglio per la famiglia Venica accompagnare, attraverso il “Ronco delle Cime”, uno dei grandi autoctoni del Collio, il viaggio di questa nave, in un abbraccio che custodisce e conduce lontano l’identità e i valori delle nostre terre e dell’Italia tutta.

Ancora una volta il saper fare e l’eccellenza italiana, artigiana come le etichette dello Scriptorium raccontano, si fanno protagoniste. Venica & Venica ha sempre narrato il volto umano del vino, che tramanda la storia e la bellezza delle terre in cui i vitigni crescono e la precisione e sensibilità delle persone che se ne prendono cura. Quella stessa bellezza e maestria italiane che la maestosa nave conduce elegantemente nel mondo.

Così come i vini si trasformano e ad ogni annata si fanno portavoce delle espressioni del Collio e della sua storia, la Amerigo continua, anno dopo anno, a solcare i mari, portando con sé il fascino di un'epoca passata e l'orgoglio della sua eredità.

Se per noi vignaioli il vino è un'ode alla bellezza della vita, un legame col passato e uno sguardo al futuro, alle nuove generazioni, allo stesso modo, la Amerigo Vespucci solca mari e cuori unendo passato e presente, in un eterno abbraccio di emozioni.

Buon viaggio!

Ornella Venica allo IAL di Aviano con il progetto formativo delle Donne del Vino FVG

Venica&Venica e la formazione.

Uno dei compiti dei vignaioli è quello di portare la propria esperienza a servizio della diffusione della conoscenza tra i giovani. Ne è fermamente convinta Venica&Venica, che ha fatto del tema della formazione uno dei pilastri del proprio impegno, per coinvolgere le nuove generazioni e divulgare il messaggio del bere consapevole.

La conoscenza è infatti il primo e più importante strumento del mestiere del vignaiolo: per la produzione del vino, per lo sviluppo qualitativo, per la crescita economica e per il miglioramento in sostenibilità. E se questa conoscenza viene portata ai giovani attraverso racconti esperienziali, di vita e di impresa, diventa un potente messaggero, capace di donare consapevolezza a coloro che il vino dovranno in futuro produrlo, oppure narrarlo e comunicarlo, come nel caso di sommelier o operatori di sala.

Il sapere dei vignaioli a disposizione delle scuole è dunque essenziale alla corretta divulgazione e narrazione del vino e dei territori che esso rappresenta e racconta.

D-Vino, il progetto formativo delle Donne del Vino FVG allo IAL di Aviano.

D-Vino è un progetto formativo perfettamente in linea con il pensiero e l’obiettivo di Venica&Venica. Ideato dall’Associazione nazionale Le Donne del Vino, porta infatti le professioniste e imprenditrici del mondo vitivinicolo a servizio della cultura e delle scuole attraverso il racconto diretto. 

Il progetto, arrivato nel 2023 in Friuli Venezia Giulia all’Istituto Alberghiero IAL di Aviano, ha visto coinvolta anche Ornella Venica, che Il 15 febbraio è stata una delle delegate dell’Associazione Donne del Vino FVG che hanno portato all’attenzione degli studenti dell’ultimo anno alcuni temi fondamentali alla consapevolezza dell’operare nel e con il mondo enologico.

Lezioni costruite su un metodo didattico esperienziale per donare delle prospettive concrete ai futuri professionisti del settore alberghiero e turistico, migliorando al contempo la consapevolezza del consumo responsabile.

L’intervento di Ornella Venica.

Ornella Venica ha incentrato il focus del suo intervento su “Il vino e l’ambiente”, portando tra i banchi dei ragazzi l’esperienza aziendale del Bilancio di Sostenibilità.

La salvaguardia ambientale è infatti la missione primaria di Venica&Venica. E nel circolo virtuoso tutto parte naturalmente dalla vigna, perché ognuno dei filari possiede delle caratteristiche territoriali peculiari e racconta una storia che deve essere conservata, onorata e valorizzata.

Ornella ha ricordato che assieme ai vitigni è la natura stessa, coi suoi cicli, a dover essere rispettata: ecco allora la funzione delle semine polifunzionali e l’utilizzo da parte dell’azienda di prodotti naturali sia in vigneto che in cantina. Una gestione agronomica fatta di buone pratiche quotidiane per custodire l’ambiente e la comunità che lo abita. Un circolo virtuoso che salvaguarda l’ambiente e riduce gli sprechi e i costi di produzione.

Se nonno Daniele ha insegnato alla famiglia Venica a rispettare i cicli della natura, oggi l’obiettivo è farsi esempio non solo di sostenibilità ambientale, ma anche sociale ed economica. È un impegno etico necessario e dovuto, a mamma Natura e alle future generazioni.

CREDITI FOTO. Associazione Le Donne del Vino FVG

Enogastronomia in Friuli, le Donne del Vino portano il loro contributo

IL FOCUS DI ORNELLA VENICA SULLE ECCELLENZE E SULLE SFIDE DELLA FILIERA AGROALIMENTARE DEL FRIULI VENEZIA GIULIA

 Ornella Venica, donna del vino, già presidente del Movimento Turismo del Vino e del Consorzio Collio, è stata invitata come relatore, in rappresentanza dell’eccellenza vitivinicola della nostra regione, alla presentazione del Position Paper realizzato da Ambrosetti sul comparto agroalimentare regionale.
Il Forum, dal titolo “Il modello Friuli Venezia Giulia: il valore della filiera agroalimentare regionale e la percezione del consumatore”, si è tenuto a Trieste il 2 febbraio.
Il contributo di Ornella Venica si è inserito all’interno della riflessione sul ruolo strategico della filiera agroalimentare del Friuli Venezia Giulia nell’attuale contesto socio economico. Focus del suo intervento è stata l’importanza della rete integrata.
“Se tutti i produttori – ha detto – lavorassero uniti, potremmo ottenere una massa critica che operi sia su aspetti sociali che politici ed economici”.
La nostra regione possiede una gamma di prodotti e vini di alta qualità, che sono la massima espressione della nostra storia e del nostro patrimonio. Per preservare tutto questo serve una maggiore attenzione all’ambiente e alla misura della sostenibilità.
CONSAPEVOLAZZA, MISURA e CONDIVISIONE sono infatti i pilastri della filosofia di Venica&Venica e, ha sottolineato Ornella, “sono ciò che ci permette di rinnovarci continuamente pur mantenendo uno stretto legame col passato, valorizzare il volto umano del vino, adottare buone pratiche in vigneto e in cantina nel rispetto dell’ambiente e degli stakeholder”.
Infine non ha mancato di ricordare come anche la comunicazione abbia un ruolo fondamentale, per raccontare e radicare la nostra IDENTITÀ.

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Condividiamo con piacere l’articolo che è stato pubblicato sul sito dell’Associazione Nazionale Donne del Vino.

Enogastronomia in Friuli Venezia Giulia, le Donne del Vino coinvolte nella definizione di una strategia condivisa e in rete

Giovedì 2 Febbraio 2023 si è tenuto a Trieste il Forum “Il modello Friuli Venezia Giulia: il valore della filiera agroalimentare regionale e la percezione del consumatore” organizzato da Regione Friuli Venezia Giulia, PromoTurismo FVG e Ersa FVG in collaborazione con The European House – Ambrosetti.

Nel corso dell’evento, è stata invitata a portare la sua esperienza la Donna del Vino Ornella Venica, responsabile relazioni esterne e relazioni commerciali di Venica & Venica e l’Associazione Donne del Vino delegazione FVG era tra gli illustri ospiti del convegno, con la presenza della delegata Elena Roppa e delle vice delegate Sabrina Di BrazzàMaria Teresa Gasparet e Rosa Prisciandaro.

In un quadro molto positivo per l’agroalimentare del Friuli Venezia Giulia, con una crescita costante dell’interesse dei consumatori italiani e stranieri, anche per quanto riguarda il turismo e l’export, il vino è il prodotto di punta, assieme a prosciutto, formaggio e caffè.
L’attrattiva turistica della regione è potenziata dall’offerta enogastronomica, tanto che il vino del Friuli Venezia Giulia è riconosciuto nella sua eccellenza sia in Italia che nei paesi esteri di riferimento quali Austria, Germania, Benelux, Uk e Usa.

Ornella Venica è stata chiamata a dare il suo contributo in termini di idee e nel confronto per riflettere sul ruolo strategico della filiera agroalimentare regionale nell’attuale contesto di riferimento.
Il vino è un bene culturale dell’Italia e come tale va visto e promosso, unitamente agli altri asset del Made in Italy quali la moda, l’arte e le bellezze naturalistiche” – ha detto Ornella Venica – “Dobbiamo lavorare maggiormente per rendere aziende vitivinicole e territori attrattivi, grazie a racconti dove l’identità deve essere autentica, in una parola sola: IDENTITARIA.
Uno degli argomenti espressi da Ornella Venica è stato poi la centralità del consumatore, sia per quanto riguarda il prodotto vino sia per l’offerta turistica: “l’emozione di un racconto è tale solo se riusciamo a far sentire i nostri ospiti coinvolti in maniera diretta”.

Nel corso dell’incontro, è stato citato l’esempio del progetto nazionale D-Vino, che è stato avviato con grande successo anche in Friuli Venezia Giulia da Gennaio 2023 e che vede coinvolti una trentina di giovani studenti della provincia di Pordenone.
Al convegno ha portato una delle sue ultime ricerche anche Roberta Garibaldi, Donna del Vino onoraria e Vice Presidente Comitato Turismo OCSE, in cui si evidenzia come la comunicazione del Friuli Venezia Giulia enogastronomico sia in continuo miglioramento dal punto di vista dell’apprezzamento dei turisti, che riconoscono alla regione grande impegno verso la qualità e le certificazioni di prodotto ed ambientali.

La delegazione FVG delle Donne del Vino ha ringraziato per l’attenzione riservata all’Associazione dalla Regione Friuli Venezia Giulia, nella persona dell’Assessore alle risorse agroalimentari, forestali, ittiche e montagna Stefano Zannier e dei direttori di PromoTurismo FVG e Ersa FVG.


Venica & Venica Di Gianni Venica e C. S.S. Società Agricola

Località Cerò 8 34070 Dolegna del Collio (Go)
 (+39) 0481 61264
 info@venica.it  wine.resort@venica.it

La bottega è aperta dal lunedì al sabato, dalle 9.00 alle 18.00. 
I sabati di gennaio la bottega resterà chiusa
.

Vini


“Venica & Venica
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